Il Giusto Passo sul Cammino

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 “Ed ecco, che ad un certo punto, il deserto si para innanzi a Colui che Cammina.

Una distesa di sabbia e dune che si perdono all’orizzonte.

È una vista che scuote l’Anima, che fa interrogare sulle nostre possibilità e sui nostri limiti.

Ma Tu che cerchi il tuo Destino all’orizzonte, devi prima trovare il Passo.

Perché Colui che Cammina deve innanzitutto imparare un nuovo modo di Camminare.

Ed infatti, l’Iniziato, (lo Zoppo nei Simboli dell’Anima) è Colui che ha dovuto re imparare a camminare, ma secondo una modalità diversa nel gestire ogni passo.

Siamo in procinto di attraversare il deserto e c’è una esitazione, e poi il piede del maschile si alza, e in quel momento è sostenuto dal piede del femminile radicato a terra.

E il piede del maschile rimane in equilibrio prima di posarsi saldo a terra, permettendo all’altro piede di sollevarsi, perché ora è lui a sostenere il piede del femminile che è sospeso fra terra e cielo.

Se non c’è questo aiuto reciproco fra maschile e femminile, un piede non sostiene l’altro, e si cade.

E quindi inizia un Cammino.

Un Cammino che si presenta molto lungo nel quale, nell’immediato, non sembrano esserci obiettivi né punti di arrivo.

In quell’orizzonte sconfinato non è visibile una meta, un luogo dove arrivare, e l’affrontare un cammino così lungo, senza uno scopo apparente, può destabilizzare.

 Ed infatti il senso di questo Cammino non è arrivare in un luogo o raggiungere una meta.

Il senso di questo Cammino è imparare a Camminare.

È il procedere vivendo profondamente ogni passo, acquisendo quello che ogni istante, ogni attimo vissuto nel camminare, ti può donare come Nuova  Consapevolezza, Maggiore Espansione, e possibilità di spalancare porte della tua Anima in modo che nuova Luce entri in te.

E nel tempo, ti accorgerai che continuando a camminare, in questa fase apparentemente senza obiettivi, quel Cammino acquisterà sempre più un senso.

Ciò che devi comprendere, è il senso del Cammino per un’Anima che deve imparare a capire l’Infinito, perché di quell’Infinito ne fa profondamente parte.

Se ci fossero orizzonti visibili e immediati, ad un certo punto ti fermeresti, ed invece la Crescita è insita proprio nell’imparare il senso del passo, il senso dell’attesa, il senso della fiducia che nasce dal camminare, quando apparentemente non ci sono obiettivi all’orizzonte.

E, cosa fondamentale, questo nuova modalità di camminare, ti permetterà di costruire una struttura non più legata dai risultati.

Perché il risultato ci condiziona, l’inseguire una meta ci fa entrare in uno schema.

Devi essere non colui che desidera arrivare, ma Colui che Cammina, impadronendoti dei segreti di questo modo di essere, della tenacia, della profondità, della larghezza di vedute, di quel senso sconfinato dell’orizzonte che appartiene al Camminatore. A Colui che Cammina.

E finalmente ti renderai conto che non devi più interrogarti su quale direzione prendere o del perché si cammina.

Finalmente ti accorgerai che, trovata la giusta modalità di Cammino, la Strada, la Via, il Dharma, si snoderanno naturalmente sotto i tuoi passi e ti condurranno nei Luoghi Preziosi della tua Anima.

Per affrontare il deserto devo viaggiare Leggero. Liberarmi del superfluo portando solo ciò che è ESSENZIALE: il mio Respiro, l’Acqua di Vita e la mia Anima accanto che misura ogni mio passo."

Da sempre il deserto rappresenta la prova, il test, l’esame più duro, quella situazione che ci porta ai limiti delle nostre possibilità.

Quello che è allegato è il sunto di alcune canalizzazioni arrivate per persone che si sono trovate ad affrontare situazioni estreme.

E che hanno dovuto imparare un nuovo modo di camminare.

Qualcuna di queste persone oggi non c’è più, sono tornate a Casa. Ed è sempre molto triste dal punto di vista umano, ma sono sicuro che questa esperienza, vissuta in modo più consapevole, eviterà che debbano riaffrontare il deserto nelle prossime vite.

Le situazioni che possono essere paragonati simbolicamente al deserto sono quelle che fanno crollare le nostre certezze: la scomparsa di una persona cara, la perdita del lavoro, una malattia, la mancanza di denaro, il partner che ci lascia,  … tutte situazioni che ci destabilizzano e nelle quali siamo obbligati a cambiare.

Dopo una di queste situazioni non si può più essere quelli di prima.

Anche perché nel deserto imperversa l’Elemento Fuoco, il Fuoco Alchemico che porta trasformazione.

Ma soprattutto non c’è acqua.

E non sto parlando solo dell’acqua per il corpo fisico.

Ma Acqua come Elemento Metafisico che rappresenta sia la Conoscenza, che Emozioni Limpide, Serene, Armoniose

E quanto abbiamo bisogno di un Elemento così quando dobbiamo attraversare il deserto. Dobbiamo essere Consapevoli di quanto accade e dobbiamo essere in grado di gestire ansie, paure e angosce.

E se non siamo attrezzati … è dura … durissima.

L’unica possibilità e costruire un elemento Acqua più adatto dentro di noi, l’Acqua di Vita

Gesù, parlava anche di questo quando incontrando la Samaritana alla fonte le disse:”Chi beve dell’Acqua che io do, non avrà più sete.”

Chi può dubitare che quanto stiamo vivendo non sia un deserto, applicato oltretutto a livello mondiale su l’intera umanità?

È stato applicato un “reset” molto forte e dal quale non si può tornare indietro.

Al momento non sappiamo dove andremo, non abbiamo idea di cosa incontreremo durante il cammino …

Tutta l’umanità è simbolicamente ai bordi di quel deserto, chiedendosi come attraversarlo, se è in grado … se è attrezzata.

Sicuramente ci viene chiesto di viaggiare leggeri, chi si volta indietro pensando a quello che lascia, chi è appesantito da tutto quello che crede di aver perso … rischia di non farcela

E poi procedere nell’energia unitaria del maschile e femminile, perché camminare secondo un solo aspetto ci fa perdere l’equilibrio

Ed ancora calibrare il giusto passo, perché se andiamo troppo veloci (e quindi non abbiamo il tempo di comprendere e metabolizzare ogni passaggio) esauriamo le forze.

Se andiamo troppo lenti e quindi siamo refrattari al cambiamento, ci mancherà l’Acqua.

I Maestri non ci stanno dicendo dove andare o quale obiettivo realizzare (anche se si intravede per chi ha occhi per guardare).

Quello che i Maestri desiderano è che noi ci concentriamo sul modo di camminare,(anche perché il vecchio modo ha creato i disastri che vediamo), trovando un Passo Nuovo, una completezza, un RITMO ( e di questo ne parleremo nel prossimo post)

Un forte abbraccio a tutti non virtuale



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